Tra il tutto e il niente le mie ballerine danzano sulle ferite della città. Perché proprio ballerine?
Per dare leggerezza e, nel contrasto della situazione, cercare il paradosso. Perché sono fredde?
Perché raccontano la città. Il contenitore è l'assenza, il tratto è reticente per far completare la trama dallo spettatore. La letteratura vuole raccontare non quello che l'immagine propone ma lo stato d'animo nascosto. È come se i quadri fossero in mostra in una galleria all'interno della scuola di danza e le ragazze di ogni periodo e anno, passino a scrivere, di loro pugno, poche righe: un distico moderno, sulla loro esperienza.
Non sono aforismi, ma vere confessioni. Sembrano ballerine, parlano come le ragazze della scuola ma è solo un pretesto per raccontare la mia città. Capirete così il perché dei nomi delle vie e i fondi grigi del tessuto metropolitano.