Pier Luigi Torre un uomo, un papà ingegnere meccanico ed elettrotecnico a soli vent'anni, poi aeronautico, Pier Luigi Torre (Vieste 1902- Milano 1989) studiò e progettò i motori per la trasvolata atlantica di Italo Balbo nel 1933 e brevettò il sistema di registrazione dei dati in volo, antesignano della scatola nera.
Lavorò in Innocenti dal 1946 fino al 1962, fu il papà della Lambretta insegnò Disegno Macchine e Progettazione al Politecnico di Milano quasi fino alla fine dei suoi giorni, spesso accompagnato da Luigi Cassola, che gli faceva da assistente.
La figlia dell'ing.Torre, Mariella, organizza una mostra a Milano, col patrocinio del Comune, dal titolo "Omaggio a mio padre", mostra che ha aperto i battenti il 25 novembre (nota: ho usato il verbo passato perché, quando darò l'articolo in redazione, la mostra sarà già iniziata) e chiuderà il 27 gennaio 2011, mentre la nipote Roberta, affermata regista, dedicherà al nonno un lungometraggio biografico intitolato "Rose e matematica"; un affresco sociale che attraversa due epoche fondamentali della storia recente italiana, il cui spartiacque è la Seconda Guerra Mondiale.
Il titolo del lungometraggio è un riferimento alle grandi passioni di Pier Luigi Torre, tra cui spiccano gli studi scientifici per quella che fu, forse, la più importante ricerca della sua vita: quella della rosa blu. Finalmente Pier Luigi Torre esce da un oblio in cui la storia e la memoria comune sembravano, inspiegabilmente, lo avessero relegato. Sembra incredibile ma un personaggio che mise a disposizione conoscenza, preparazione, serietà e genialità a servizio della scienza e dell'industria italiana non ha neanche un posto in internet, a differenza, per esempio, di Corradino d'Ascanio, di cui esistono riferimenti bibliografici, informatici ed immagini.
Come riempire questo vuoto?
Difficile a dirsi e a farsi. Come, ad esempio, reperire immagini dell'ingegnere in sella ad una delle sue lambrette, perché, come dice la figlia Mariella " lui aveva il dono di sentire i motori e non aveva bisogno di salirci". Questa risposta dona una certa aura di leggenda al nostro protagonista, complicando un'eventuale ricerca storica fedele. Allora, ho provato a cominciare dall'inizio chiedendo a Mariella Torre di descrivermi suo padre fin da ragazzo.
Che interessi aveva da giovane e come sviluppò l'amore per la matematica?
I suoi interessi da giovane non li conosco con precisione (sa allora in famiglia non si parlava con la liberta' di oggi ai figli) so che era un gran bell'uomo sempre dedito agli studi (due lauree in ingegneria meccanica ed in ingegneria aereonautica a Torino) e proprio a Torino incontro' mia madre una donna che lo ha accompagnato con molta discrezione nella sua vita. Mori' a 54 anni ,purtroppo ,ed io nefeci un po' le veci accompagnandolo nelle sue uniche uscite mondane che erano dedicate alla musica e alla Scala. Passione questa che mi ha trasmesso.
Come venne in contatto con innocenti e quali erano i suoi rapporti?
Venne chiamato dall'ing Innocenti che era al corrente della sua genialita' per tutto quello che aveva fatto in campo aereonautico e, poiche' il progetto era quello di costruire una motoretta , la scelta era dettata anche dal fatto che papa' aveva una grande competenza nei materiali leggeri e resistenti impiegati in aereonautica.
La stessa scelta fu fatta dalla Piaggio. Anche D'Ascanio proveniva dall'aereonautica. Il rapporto con Innocenti fu ottimo. Erano due grandi lavoratori e, questo me lo ricordo, lui preferiva avere rapporti con lui piuttosto che con i vari direttori commerciali. Si sentiva piu' in sintonia.
Esistono appunti o disegni legati allo studio della Lambretta?
Purtroppo, dopo la chiusura dell'Innocenti e il passagio del marchio all'India, tutti i documenti, disegni e altro furono stipati in un capannone che subi un grave allagamento e la maggior parte di essi ando' persa. Io ho solo un disegno, non bellissimo ,di quello che fu chiamato "il siluro" e cioe' la Lambretta da corsa che papa' progetto' evidentemente nostalgico delle velocita' degli aerei e con la quale stabili' un record (il famoso record del 1951 sul chilometro lanciato).
Pier Luigi Torre ha sempre affrontato con metodo (scientifico) qualsiasi progetto, non ultimo la ricerca della "rosa blu" ; come procedeva nello studio e riuscì nell'intento?
Anche la ricerca della rosa blu fu un suo studio personale. Con l'uso di talee e di molti esperimenti vi arrivo'. Le rose del resto erano la sua grande passione e le facevacoltivare e le curava personalmente davanti al Centro Studi dell'Innocenti. Sul suo tavolo di lavoro non mancavano mai.
Quali furono le esperienze di suo padre al di fuori del mondo Lambretta ; è interessante in generale tutta la sua storia tecnica, come ad esempio il sistema di registrazione dati di volo, ecc.
Mi può dire qualcosa a riguardo? Non molto; le posso dire, però, che era appassionato di fotografia (anche li' in maniera diciamo scientifica) e soprattutto di fotografia tridimensionale. In Galleria ci saranno anche queste foto da vedere.
Che carattere aveva suo padre?
Di papà ricordo che aveva un'ironia cosi' spiccata e speciale da essere un vero patrimonio per vivere bene. Grazie a Dio un po' l'ho ereditata.
Questo è proprio amore filiale!
Alessandro Pisacane (Lambretta Club Liguria)